Uniti nella Speranza

Coraggio, non abbiate paura (Mt 14,27)

La fraternità, il volto più bello della carità

La fraternità, il volto più bello della carità

Anche nel tempo dell’Avvento-Natale non possiamo trascurare un mondo che continua a fronteggiare l’emergenza legata al Covid 19. Come tutti sappiamo essa non è solo emergenza sanitaria ma anche sociale, economica, psicologica, educativa. Coinvolge tutti e soprattutto i più fragili ne fanno le spese, in maniera diversa, dai più piccoli agli anziani, italiani e migranti, i singoli come le famiglie.

 Il ricordo della nascita del Bambino di Betlemme come pure l’attesa dell’avvento ultimo del Signore ci sollecita a maturare nella Carità. Ben sappiamo quanto viene fatto in ciascuna comunità. Ciascuna Caritas, ovviamente col Parroco, potrà e saprà trovare i modi migliori per trovare anche in questo tempo la possibilità di far giungere l’aiuto necessario a quanti sono in difficoltà.

Qui di seguito alcuni semplici suggerimenti che possono integrare quanto pensato a livello parrocchiale. Più ancora che le singole iniziative importante è lo stile che ci deve accompagnare: non quello di padrieterni-risolutori di ogni situazione ma di fratelli che si pongono accanto ad altri fratelli e non lasciano indietro nessuno.

Siamo nella stessa barca o comunque nello stesso mare e possiamo esprimere il volto più bello della carità, quello della fraternità. Sarà utilissimo proporre la lettura personale dell’ultima enciclica del S. Padre, “Fratelli tutti”.

Tanto viene già fatto a livello parrocchiale e diocesano. Sollecitiamo a prenderne consapevolezza e a far sì che questo tempo emergenziale possa vedere le comunità, lavorando un po’ di più insieme, ancora più attente non esclusivamente sui bisogni alimentari (comunque importanti!) ma anche sui bisogni psicologici, sanitari ed educativi. Ci permettiamo di suggerire che per ciascuno di questi bisogni la Comunità possa adoperarsi al meglio anche promuovendo disponibilità mirate per ciascuno di questi ambiti. Non sembri secondario riservare anche a tutte queste “mani (e menti) tese” momenti di vicinanza, incoraggiamento e formazione specifica. Non dimentichiamo i genitori!

Molte persone bisognose si trovano a vivere ancora di più l’incertezza del presente e del futuro. Non sono rari i casi di solitudine. La Caritas parrocchiale sappia promuovere, anche con l’aiuto di persone esperte nell’ambito sanitario, una maggiore informazione sanitaria che porti le persone che ci vengono affidate ad aver cura della propria vita e di quella degli altri.

Ecco alcune proposte:

  • Scorgiamo sui nostri territori la presenza di persone e situazioni che attirano meno la nostra attenzione: adolescenti vittime di bullismo, giovani che stentano a vivere, senza progettualità, anziani soli, piuttosto che nuclei familiari “sofferenti” per problematiche particolari (es. detenzione di uno dei coniugi, malattie di uno dei membri della famiglia) e sottoponiamo all’attenzione e al discernimento dell’intera comunità modalità per essere prossimi a queste persone. Non dimentichiamo la bella espressione di don Tonino Bello: La Caritas è l’organo che aiuta tutto l’organismo a far sentire le esigenze dei più poveri.
  • Promuoviamo il sostegno di quanti sono obbligati alla didattica a distanza e sono sprovvisti di supporti, mancano di un pc o non posseggono giga sufficienti per connettersi.
  • Promuoviamo anche qualche gesto che vada oltre il soddisfacimento di bisogni pur essenziali. Favoriamo anche qualche opportunità formativa-culturale, una iscrizione ad un corso di formazione. Muoviamoci sempre tra soddisfazione del bisogno e promozione-facilitazione di un processo di possibilità di coloro che accompagniamo nella logica di interventi di prossimità.
  • I centri di ascolto anche per via telefonica contattino i propri assistiti e trovino il modo per esprimere, a nome della comunità, la vicinanza concreta. Ma aiutiamo tutti i membri della comunità a sviluppare anche attraverso una telefonata atteggiamenti di attenzione e di cura, anche verso quanti sono in isolamento fiduciario. Aiutiamoci a non dare nulla per scontato.
  • Il Papa ha affidato nel maggio scorso all’attenzione di tutta la Chiesa, e non solo, l’impegno della cura della casa comune già sollecitato cinque anni fa con la pubblicazione della Laudato Si’. I giovani di uno stesso paese o vicaria potrebbero prendersi cura di uno spazio verde comune o altro bene dimenticato e tutelarlo insieme come impegno di bellezza in un tempo in cui i beni comuni sono sottovalutati.
  • Suggeriamo di organizzare a livello parrocchiale l’iniziativa del cesto di fraternità, dove far confluire una raccolta alimentare assieme a materiale scolastico da tenersi in una delle prime Domeniche di Avvento, coinvolgendo tutti i bambini e i ragazzi, i giovanissimi, i giovani, le famiglie e gli adulti. Sarebbe auspicabile che la raccolta continui anche oltre il tempo di Avvento e di Natale, diventando un appuntamento fisso a cadenza mensile.
  • Probabilmente a causa dell’emergenza Covid alcune famiglie già duramente provate non saranno in grado di poter organizzare un momento semplice di festa attorno alla propria tavola nei giorni natalizi. Promuoviamo nei condomini o caseggiati delle attenzioni particolari.
  • Ricordiamo che la III domenica di Avvento (13 dicembre) celebreremo in diocesi l’Avvento di fraternità. Ci adopereremo per sostenere i servizi e le necessità della Caritas diocesana

Quanto raccolto potrà essere inviato nei seguenti modi:

– in Curia presso l’Economato diocesano;
– tramite bonifico: IBAN IT40Z0311104007000000007986 intestato a Arcidiocesi Bari-Bitonto/Caritas diocesana – Causale: Avvento di fraternità 2020;
– tramite ccp: 000011938701 intestato a Arcidiocesi Bari-Bitonto/Caritas diocesana – Causale: Avvento di fraternità 2020.

Invitiamo i nostri fedeli e altre realtà sensibili a supportare diversi servizi di carità presenti sul territorio diocesano: le mense, il centro di accoglienza “don Vito Diana”, Osa per i Padri separati, Casa Freedom per detenuti in permesso premio e tante altre realtà. Si possono sostenere tali progetti apponendo la causale desiderata.

Ribadendo la disponibilità della Caritas diocesana a venire incontro a ulteriori richieste delle comunità parrocchiali e realtà ecclesiali salutiamo tutti augurando un proficuo cammino comunitario alla ri-scoperta di Colui che viene. L’ avvento del Signore stimoli il nostro comune impegno di carità.