Con il tempo di Avvento inizieremo il nuovo anno liturgico dentro il contesto della pandemia e delle sue conseguenze. Veniamo invitati a vigilare! Un’indicazione evangelica quanto mai opportuna che ci vuole rendere consapevoli del dono della vita affinché possiamo diventare creativi nel vivere e proporre itinerari capaci di generare una fede più viva e significativa verso Gesù e un’attenzione operosa verso i bisogni degli altri, soprattutto i più deboli. Il Vescovo Giuseppe, nella lettera, “Da Babele a Pentecoste”, offre alcuni preziosi spunti di riflessione per il cammino pastorale.
Durante la pandemia abbiamo sperimentato quanto è grande la nostra fragilità. È crollato il mito della volontà di onnipotenza dell’uomo. Forse stiamo riscoprendo la vera dimensione
umana, fatta di tanti limiti e di molta potenzialità di bene. Abbiamo sofferto per la mancanza di libertà di movimento e di incontro interpersonale. Può essere l’occasione per scoprire quanto siamo interconnessi, come individui, comunità e popoli. Nessuno si salva da solo.
Stiamo prendendo coscienza che la nostra vita è migliore se siamo in armonia con la natura e curiamo l’ambiente nel quale viviamo. Non si può più sottovalutare la degradazione ambientale. Ne va di mezzo la nostra vita. Leggendo tutto questo alla luce della parola di Dio ci si accorge che si è ripetuta un’altra Babele. Una dispersione che ha bisogno di essere ricostruita, aiutati dalla proposta di Gesù che sa sempre far ripartire le cose da capo. A noi cristiani è data la consapevolezza della possibilità di essere “RACCOLTI NELLA LUCE”, da Lui che è venuto come luce vera che raduna gli uomini sulle strade dell’amore.
Siamo raccolti, non dalla nostra iniziativa di allontanare la solitudine, ma per grazia, per iniziativa di Dio che ci chiama alla comunione. È Lui che ci invita a rimanere nella relazione con Lui, a coltivare i rapporti a livello personale, famigliare e comunitario. Raccolti, cioè capaci di raccoglimento come Maria, attenta e disponibile verso la Paola di Dio che giunge inaspettata. Raccolti, cioè capaci di radunarsi superando chiusure, pigrizie, paure, egoismi. Nella luce: tutto a Natale ci parlerà di luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Lo stesso Gesù dirà poi: Voi siete la luce del mondo. Un impegno, una responsabilità ci è data, di far risplendere la sua luce nei nostri cuori, dai nostri occhi, dal nostro volto, dai nostri piedi, dalle nostre mani, dai nostri gesti…
Il sussidio alla luce del Vangelo della Domenica propone momenti di riflessione, di preghiera e di operatività per i singoli, piccoli e grandi, per famiglie, per gruppi e comunità.
Buon cammino e buon Natale perché possiamo esperimentare la gioia della luce che ci raduna per riscaldare e illuminare la nostra vita; per superare ogni paura e ogni incertezza con la
responsabilità e l’amore!