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Economia senza tratta di persone

Economia senza tratta di persone

Lunedì 8 febbraio si celebrerà la VII Giornata Mondiale contro la tratta di persone. La scelta di questo giorno non è casuale: è il giorno in cui ricorre la memoria liturgica di san Bakhita, la schiava nera divenuta santa. Suora canossiana di origine sudanese, rappresenta il simbolo universale dell’impegno della Chiesa contro la tratta. La sua è una di quelle vite la cui storia è diventata un inno alla speranza che consola. Santa Giuseppina Bakhita, nata nel 1868 in Darfur ha tragicamente trascorso i primi anni della sua esistenza in una condizione di schiavitù. Rapita e fatta schiava quando aveva circa 9 anni, tra il 1877 e il 1882 passò da un padrone all’altro, costretta a sopportare atroci sofferenze.  Di questa crudeltà ha portato, impresse nel corpo e nella mente, 144 cicatrici.

La Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la tratta di persone 2021 accende i riflettori su una delle principali cause della tratta di persone: il modello economico dominante, i cui limiti e contraddizioni sono acuiti dalla pandemia COVID-19.

La tratta di persone è parte integrante di “questa economia”: le persone vittime della tratta come “merci” sono inserite negli ingranaggi di una globalizzazione governata dalla speculazione finanziaria e dalla concorrenza “sottocosto”. Serve quindi una visione “strutturale e globale” della tratta per scardinare tutti quei meccanismi perversi che alimentano l’offerta e la domanda di “persone da sfruttare”, perché è il cuore dell’intera economia ad essere malato.

Un aforisma attribuito ad Oscar Wilde afferma che il cinico è colui che conosce il prezzo di tutto e il valore di niente, ebbene questa economia sembra dominata dal cinismo: con riferimento a merci, servizi e persone, non solo il mercato fa il prezzo, ma cosa ancora più drammatica è il prezzo che ne determina il valore. Di questa logica è vittima la stessa impresa che dai mercati finanziari è valutata sempre più dal prezzo delle azioni e non dal valore aggiunto creato dal suo capitale umano.

La tratta quindi è la punta di un iceberg, è lo specchio ingranditore di un malessere dovuto ad un neoliberismo imperante fondato su una (falsa) idea di libertà economica in cui ogni istanza etica, sociale e politica risulta estranea e di ostacolo.

Al contrario, un’economia senza tratta è un’economia che valorizza e ha cura dell’essere umano e della natura, che include e non sfrutta i più vulnerabili.

In questa prospettiva il Comitato Internazionale della Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la tratta di persone partecipa a “The economy of Francesco”: il grande movimento di giovani economisti, imprenditori e changemakers di tutto il mondo chiamati da Papa Francesco a condividere idee e progettare iniziative per la promozione dello sviluppo umano integrale e sostenibile, nello spirito di Francesco.

“Oggi come ieri – afferma Papa Francesco -, alla radice della schiavitù si trova una concezione della persona umana che ammette la possibilità di trattarla come un oggetto, di calpestare la sua dignità. La schiavitù è la nostra in-degnità, perché toglie la dignità a tutti noi”. Il traffico di esseri umani frutta alle organizzazioni criminali un fiume di soldi e per questo è inarrestabile. Noi non possiamo restare indifferenti, dobbiamo agire informandoci. È importante fare rete con associazioni, istituzioni e persone per lavorare all’unisono nella promozione di una cultura reale di fraternità.

 

Alcuni dati economici

  • 150,2 miliardi di dollari sono i profitti annuali derivanti dalla tratta nel mondo, di cui due terzi dello sfruttamento sessuale. (1)
  • 21.800 dollari sono i profitti annuali per vittima di tratta per sfruttamento sessuale, 4.800 nei settori edilizio, manifatturiero, minerario e delle utilities, 2.500 in agricoltura, 2.300 nel lavoro domestico. (2)
  • 34.800 dollari sono i profitti annuali per vittima di tratta nelle economie avanzate, 15.000 dollari nel Medio Oriente, 7.500 in America Latina e Caraibi, 5.000 nell’Asia Pacifica, 3.900 in Africa. (3)
  • Il 50% dei lavoratori sfruttati svolge un lavoro forzato a risarcimento di un debito (il peonaggio). (4)
  • 337.462 euro è il costo economico, sociale ed umano di ogni vittima di tratta in Europa (UE27) nel 2016 (ultimo dato disponibile). (5)
  • 200.000 dollari è il ritorno economico di un trapianto di organi nell’Europa occidentale a fronte di un pagamento di 10.000 dollari ad un “donatore” che vive in povertà estrema in America centrale. (6)

 

Programma

VII Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la tratta di persone

Lunedì 8 Febbraio 2021: Economia senza tratta di persone

– ore 18:30 presso la chiesa parrocchiale San Nicola di Mira celebrazione dell’Eucaristia in ricordo delle vittime di tratta.

– ore 20:30 a #Mezzoracon ospite Francesco Piobbichi (operatore di Mediterranea Hope e disegnatore sociale che con le sue matite colorate racconta la sofferenza dei migranti).

La diretta streaming sarà visibile sulle pagine facebook di Casa Accoglienza “S. Maria Goretti” della Diocesi di Andria e della Comunità Migrantesliberi.