Uniti nella Speranza

Coraggio, non abbiate paura (Mt 14,27)

Mons. Renna: “Verso la Quaresima, tempo per il discernimento”

Mons. Renna: “Verso la Quaresima, tempo per il discernimento”

Sarà una Quaresima diversa, cui seguirà una celebrazione pasquale inedita, quella che ci attende, certamente non caratterizzata da celebrazioni eucaristiche affollate, da catechesi quaresimali vicariali partecipate, dalle manifestazioni della pietà popolare che, nel nostro sud, segnano la Settimana Santa. Un tempo di cambiamento, quindi, da vivere nel discernimento, senza aspettare che quel “Quando tutto sarà finito!” ci consegni una realtà simile a quella del passato. Perciò, i primi giorni di febbraio saranno caratterizzati proprio dal discernimento, vissuto con i presbiteri delle vicarie, proiettati verso l’incontro del Consiglio Pastorale Diocesano, da vivere quando l’ingresso in “zona gialla” permetterà di spostarsi da un Comune all’altro.

Il discernimento è partito dall’incontro con i Vicari foranei, durante il quale è emerso che questo tempo è caratterizzato da una “inappetenza eucaristica”: le eucaristie domenicali, infatti, al di là della breve celebrazione del Natale, non sono molto partecipate. Anche i percorsi formativi dell’Iniziazione Cristiana e gli incontri che coinvolgono le fasce giovanili risultano frammentari e quasi inesistenti, laddove non è la famiglia a farsene carico responsabilmente. C’è, però, un ambito nel quale l’azione pastorale risulta efficace e continuativa: quello della testimonianza della carità, dove ogni Caritas parrocchiale è vicina alle tante povertà del nostro territorio.

Due interrogativi, perciò, ci interpellano “in questo stato” di discernimento pastorale: il primo ci invita a valutare quale volto di comunità parrocchiale sta emergendo in questo tempo, proprio a partire dall’Eucaristia domenicale; il secondo coinvolge i presbiteri sui condizionamenti e sui cambiamenti vissuti a livello personale. Rimane chiara la scelta per i prossimi mesi, nei tempi liturgici che ci apprestiamo a celebrare: vivere maggiormente la dimensione parrocchiale, per scoprire che essa è insieme “la locanda di Emmaus”, dove il Signore spezza il pane per noi, e “la locanda del Samaritano”, dove curare le ferite di questo tempo. Occorre, quindi, fare discernimento con un cuore abitato dalla fede e dalla speranza.

I Padri della Chiesa rivelano ancora oggi la loro fecondità: “Che motivo c’è di stare in ansia e di essere preoccupati? Chi resta trepidante e mesto tra questi avvenimenti se non chi non ha né speranza, né fede?” (Cipriano, De mortalitate, 2). Sono le parole di san Cipriano, vescovo di Cartagine, durante la peste del 252. L’eco di queste parole sia per tutti l’invito ad accettare le sfide del presente con gli stessi sentimenti di quest’uomo di fede.