Proseguono i lavori per la realizzazione del Refettorio di Lipa. Venerdì 12 febbraio, alle ore 12 sarà possibile seguire il cantiere collegandosi in diretta sulla pagina Facebook di Caritas Ambrosiana. In questa occasione dal campo sulle alture della Bosnia Silvia Maraone, operatrice di Ipsia, la ong delle Acli che collabora con Caritas, aggiornerà sull’evoluzione della grave situazione umanitaria che coinvolge i migranti.
Finanziato grazie alla raccolta fondi promossa da Caritas Ambrosiana, il refettorio da campo è una tensostruttura riscaldata capace di ospitare fino a 600 persone. Gli operatori della Croce Rossa di Bihac distribuiranno due pasti al giorno, a pranzo e a cena. Nelle altre ore della giornata la tenda offrirà ai migranti un posto caldo dove stare.
«Vogliamo ringraziare i tanti donatori che hanno sostenuto questa opera decisiva in un momento tanto drammatico per queste persone intrappolate nei boschi da una serie di cause legate alla drammaticità della rotta Balcanica e le difficoltà di rapporto tra autorità locali e nazionali», dichiara Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana.
Sull’altopiano è arrivato il gelo. Ogni notte le temperature scendono parecchi gradi sotto lo zero e le nevicate sono frequenti. Solo una parte dei 900 profughi che abitavano la tendopoli è accolta nelle nuove tende che l’esercito bosniaco ha montato. Gli altri, alcune centinaia, vivono in ripari di fortuna da quando l’antivigilia di Natale un incendio ha distrutto il precedente campo. Le condizioni igienico sanitarie sono disastrose perché non c’è acqua corrente, i bagni chimici sono insufficienti e a causa del freddo non funzionano. I casi di scabbia, le malattie da raffreddamento e i principi di assideramento sono all’ordine del giorno.