Uniti nella Speranza

Coraggio, non abbiate paura (Mt 14,27)

Ripartire, ricostruire, rinascere: la Lettera di mons. Savino per la Quaresima

Ripartire, ricostruire, rinascere: la Lettera di mons. Savino per la Quaresima

Il tempo santo della Quaresima non viene a rabbuiarci nella penitenza, ma ad aprire una breccia da cui filtri la luce della riconciliazione. Convertirsi, per i cristiani, sin dall’epoca antica significa volgere le spalle alle tenebre e scendere nel fonte battesimale guardando verso oriente, confidando nell’aurora. “Sentinella, quanto resta della notte?” (Is 21,11): la domanda di cui il profeta si fa voce è quella di tutti noi, da un anno ormai avvolti nella prova oscura della pandemia. Il cammino verso la Pasqua è un esodo da vivere con i nostri contemporanei, coltivando e condividendo la certezza in Cristo luce di questo mondo: non quello che vorremmo, ma quello che c’è. Spesso la realtà ci disorienta ed è per questo che ci è prezioso l’itinerario che, di anno in anno, la sapienza della Chiesa ha predisposto per ritrovare la grazia del battesimo. San Giovanni, che in queste pagine ci evangelizzerà, sin dal Prologo indica il misterioso “potere di diventare figli di Dio”, che la sua
teologia descrive come un venire alla luce, accogliere la luce, uscire dalle tenebre. In una parola: orientarsi.

Tornare a riconoscere la grazia di ogni mattino, per rinnovare lo stupore dello sguardo e del cuore. Le pagine di questa lettera, in un anno dedicato nella nostra Diocesi alla riscoperta del Battesimo, ci parleranno di tenebre e di luce. Hanno l’obiettivo di intensificare nei quaranta giorni che preparano la Pasqua l’esercizio comune del discernimento, parola chiave nella tradizione cristiana per descrivere l’impegno a interpretare i modi in cui Dio si fa vicino, opera silenziosamente, trae dal male il bene, non manca di sorprese, si dimostra fedele. I primi tre capitoli del
quarto vangelo scandiranno il percorso per le sei settimane che le nostre comunità hanno di fronte.