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“Volontariato: Palestra di Vita”, un sussidio per le Caritas

“Volontariato: Palestra di Vita”, un sussidio per le Caritas

Si intitola “Volontariato: Palestra di Vita”, il sussidio pastorale a uso delle Caritas parrocchiali a cura dell’Ambito Volontariato di Caritas Diocesana Agrigento che sarà distribuito, prossimamente, nelle parrocchie dell’Arcidiocesi. Lo strumento consta di sette capitolo e di una appendice con delle schede metodologiche per la gestione di gruppi e la promozione del volontariato.

“Il volontariato oggi – scrive il direttore Valerio Landri nella Prefazione – rappresenta per la Chiesa una sfida pastorale prioritaria. L’esperienza del COVID19 ha messo in evidenza, insieme a fragilità relazionali e solitudini esistenziali, anche grandi potenzialità di bene che richiedono di essere intercettate, accolte, orientate e valorizzate.

All’interno della nostra Comunità ecclesiale, in particolare, è emerso con chiarezza – continua Landri –  che il desiderio di mettersi al servizio degli ultimi è ancora molto vivo, soprattutto per le fasce d’età over40; la maggior disponibilità al servizio è data da persone over 60, perché spesso più libere e desiderose di sentirsi utili e occupate; il volontariato richiede competenze sempre più ampie e multidisciplinari e dunque un’offerta formativa di qualità che, oltre a tenere vive le motivazioni al servizio, consenta un approccio sempre più consapevole e «culturalmente attrezzato»; le proposte di volontariato tradizionali – spesso poco creative e troppo «esecutive» – non sempre suscitano l’interesse dei più giovani, che richiedono protagonismo e un margine di creatività.

Da qui nasce – continua Landri – la consapevolezza di dover investire maggiori energie nella proposta formativa e nel coinvolgimento dei giovani. Quest’ultimo obiettivo, in particolare, va posto non solo allo scopo di garantire continuità a servizi pastorali che nell’arco dei prossimi anni rischiano di dover essere chiusi (sarebbe come voler “strumentalizzare i giovani”), ma soprattutto per: valorizzare le potenzialità di bene racchiuse nel loro cuore, insieme al loro desiderio legittimo di “cambiare” ciò che di questa società non li convince;  aiutarli a sentirsi parte integrante della Chiesa, di cui sono chiamati ad essere il cuore pulsante; ripensare il volontariato, partendo proprio dal loro punto di vista; rinnovare il nostro modo di porci nei confronti delle sfide sociali odierne.

La dimensione della carità è, all’interno della Chiesa, ciò che la rende più credibile agli occhi di un mondo sempre più secolarizzato e sempre più assente dalle sue liturgie. Il servizio agli ultimi è la più diretta esperienza di Dio che il cristiano (ma non solo) possa fare e ha in sé una potenzialità pedagogica senza pari. Le proposte di servizio  – prosegue Landri – vanno da noi pensate e offerte tenendo in considerazione le sensibilità, i carismi e le attitudini delle persone a cui le rivolgiamo. A volte, tuttavia, occorre osare, superare la paura del rifiuto, confidare nella bontà del cuore degli uomini, credere nel fatto che l’esperienza diretta dell’amore possa aprire in chi la vive orizzonti inattesi e liberare riserve di generosità inimmaginabili… Compito delle nostre Comunità sarà quello dunque di favorire nel credente-volontario il passaggio dall’idea del «volontariato come esperienza» a quella del «servizio come stile di vita».

Speriamo – è l’auspicio del direttore – che il sussidio possa tornare utile soprattutto alle comunità parrocchiali, perché nel loro enorme sforzo quotidiano di Annunciare il tempo del Risorto possano – attraverso la proposta del volontariato – rendere visibile che il Regno di Dio è già in mezzo a noi”.

 

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