Uniti nella Speranza

Coraggio, non abbiate paura (Mt 14,27)

GIOVANNI RICCHIUTI

Mente e cuori nuovi: il messaggio per la Quaresima di mons. Ricchiuti

Sorelle e fratelli carissimi, mi piace raggiungervi, tutti e ciascuno, con questo mio Messaggio, a pochi giorni dall’inizio della Quaresima, che ci vedrà partecipare nelle nostre chiese, il 17 febbraio p.v., alla Celebrazione eucaristica del Mercoledì delle Ceneri, quando – con il capo inchinato – riceveremo le ceneri e saremo invitati a “convertirci” e a “credere al Vangelo”.

Scrivo queste riflessioni, nel giorno in cui viene reso pubblico il Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2021, il cui tema è: “Ecco, noi saliamo a Gerusalemme…” (Mt 20, 18). Quaresima: tempo per rinnovare fede, speranza e carità.

Veniamo da un anno e da giorni difficili e sofferti, che – ancora oggi – nessuno di noi avrebbe mai immaginato di trascorrere: una pandemia che – in alcuni momenti – ci è sembrata come una strada chiusa, con i tanti contagiati e le tante vittime, e con gli ospedali a volte impossibilitati ad accogliere e curare tutti. Siamo stati assaliti dalla paura, dall’incertezza e dal timore di smarrire la fiducia.

Anche la nostra vita cristiana ha visto interrompersi da un giorno all’altro ritmi, celebrazioni, iniziative e relazioni comunitarie, creando non poco disorientamento e, talvolta, allontanamento dalla Chiesa.

È stato, e per alcuni aspetti lo è ancora in questi nostri giorni, come aver attraversato un “deserto”, per un viaggio la cui meta ci era difficile raggiungere, dove forse abbiamo dubitato come il popolo di Israele nel suo cammino verso la Terra Promessa, allorché ebbe a domandarsi: “Il Signore è in mezzo a noi sì o no?” (Es 17, 7).

Sorelle e fratelli, il Signore non ci ha abbandonato: è in mezzo a noi, cammina con noi lungo il cammino della sua Chiesa, che siamo noi oggi; apre il nostro cuore e fa luce nella nostra mente, invitandoci a salire con lui a Gerusalemme, rimanendoGli fedeli attraverso un totale e radicale cambiamento.

È quel che ci domanda questo tempo quaresimale, indicandoci le strade del digiuno, della carità e della preghiera che, come scrive Papa Francesco nel suo Messaggio, “…sono le condizioni e l’espressione della nostra conversione. La via della povertà e della privazione (il digiuno), lo sguardo e i gesti d’amore per l’uomo ferito (l’elemosina) e il dialogo filiale con il Padre (la preghiera) ci permettono di incarnare una fede sincera, una speranza viva e una carità operosa”.

Il digiuno quaresimale, infatti, sia nelle forme tradizionali che la Madre Chiesa ci suggerisce, sia nelle scelte volontarie di ciascuno di noi, non costituirà solo rinuncia ad un “peccato di gola”, ma consentirà di lasciar spazio alla presenza del Signore nella nostra mente e nel nostro cuore per una fede sincera e dovrà essere esperienza di silenzio e di ascolto della Parola, luogo in cui intavolare un dialogo filiale con Dio-Padre, per comprendere davvero “che l’uomo non vive soltanto di pane, ma […] di quanto esce dalla bocca del Signore” (Dt 8, 3); per alleggerire lo stomaco e digiunare con chi è costretto ad esserlo a motivo della povertà, ma anche – scrive ancora Papa Francesco – per “liberare la nostra esistenza da quanto la ingombra, anche dalla saturazione di informazioni – vere o false – e prodotti di consumo, per aprire le porte del nostro cuore a Colui che viene a noi povero di tutto…”.

La Quaresima non è tempo di tristezza nei nostri sguardi, ma giorni di speranza viva, a cominciare da noi stessi: una speranza che nasce dalla certezza che il Signore ci guarda con bontà, con misericordia e con …pazienza!

Per affrontare l’esodo quaresimale, abbiamo bisogno della grazia di Dio: ne abbiamo bisogno come dell’acqua nel deserto. Sono certo che attingeremo quest’acqua al Sacramento del perdono e della riconciliazione (vivremo con gioia, come il “figlio prodigo” nelle braccia di suo Padre, le 24 Ore per il Signore il 12 e il 13 marzo pp.vv.); nel sentirci dire: “Il Signore ti ha perdonato! Và in pace”, riscopriremo in questo tempo, che per tanti nostri fratelli e sorelle, purtroppo, è tempo di violenza, di guerra, di ingiustizie sociali, di rifiuto razzista del prossimo, di continui soprusi dei “potenti” sugli “umili”, la gioia evangelica di essere seminatori di speranza!

Siamo attesi, dunque, da giorni nei quali, sulle orme di Cristo, nutriti di Parola e di Pane (penso ai tanti momenti di preghiera personale e comunitaria, alla familiarità con la Sacra Scrittura, alla celebrazione e alla partecipazione più assidua all’Eucaristia, alle Quarantore, alla Via Crucis), andremo incontro alle sorelle e ai fratelli, tendendo loro le nostre mani per abbracciarli, sostenerli, accompagnarli, per cambiare questa nostra storia – spesso divisiva e conflittuale – in storia che si riconverta in una “civiltà dell’amore e della carità”. Carità – per usare ancora le parole di Papa Francesco – come “slancio del cuore che ci fa uscire da noi stessi e che genera il vincolo della condivisione e della comunione”.

Le tante sofferenze, generate in questo nostro tempo dalla pandemia di Covid-19, la tentazione dell’isolamento e dell’individualismo cui spesso “ci abbandoniamo”, la rassegnazione di fronte alla logica della violenza e della guerra per le quali vengono spesi miliardi di euro, il pensare che questa terra non sia la “casa comune” ma uno spazio da conquistare e delimitare a proprio piacimento, non ci rendono “fratelli tutti”, ma nemici l’uno dell’altro.

Abbiamo, dunque, davvero bisogno di trasformare mente e cuore: è in questa “trasformazione interiore” che vivremo la conversione quaresimale e saremo anche operatori di quel cambiamento del modo con cui testimoniamo nella nostra vita cristiana l’amore per il Signore e il servizio alla Chiesa.

Concludo, facendo mie le parole di Papa Francesco: “…la Quaresima come percorso di conversione, preghiera e condivisione dei nostri beni, ci aiuti a rivisitare […] la fede che viene da Cristo vivo, la speranza animata dal soffio dello Spirito e l’amore la cui fonte inesauribile è il cuore misericordioso del Padre”.

Ci accompagnino e intercedano per noi e per questa nostra amata Chiesa locale “Maria, Madre del Salvatore, fedele ai piedi della croce”, e i nostri santi Patroni.

Santa Quaresima, sorelle e fratelli, con un grande abbraccio e la mia benedizione!