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“Fiducia nella città”: alimentare il dialogo tra le Istituzioni

“Fiducia nella città”: alimentare il dialogo tra le Istituzioni

“Fiducia nella città”: non solamente un auspicio o una convinzione, ma un progetto pastorale. Il progetto di Caritas Diocesana Modenese per il 2021, approvato da Caritas Italiana e finanziato attraverso i fondi “8xmille Italia della Conferenza Episcopale Italiana per offrire risposte più efficaci alle povertà emerse dopo l’emergenza sanitaria Covid-19, in aggiunta a quelle preesistenti.

È stato attivato nel Vicariato Crocetta-San Lazzaro, Polo territoriale 2 del Comune di Modena, un contesto urbano che presenta molteplici disuguaglianze e in cui i bisogni relativi all’aiuto alimentare e al supporto scolastico sono cresciuti del 16% dopo il primo lockdown dello scorso anno, come testimoniano gli accessi alle 8 Caritas parrocchiali: i nuclei familiari italiani seguiti sono passati da 84 a 94, per un totale di 262 persone, quelli stranieri da 304 a 358, per un totale di 1.339 persone. Più di un terzo dei destinatari del progetto “Fiducia nella città” sono minori, mentre 52 delle 450 delle famiglie seguite sono “monogenitoriali”, dunque bisognose di una maggiore tutela da parte della comunità.

Da questa situazione ha preso avvio la progettazione congiunta con il Servizio Sociale Territoriale di riferimento del Comune di Modena (SST Polo 2). Il progetto “Fiducia nella città” è infatti nato con la finalità di investire sulle reti di comunità, con l’obiettivo di dar vita ad un laboratorio condiviso tra Caritas, parrocchie, Servizio sociale territoriale, scuola e servizi sanitari, per circoscrivere il perimetro della fiducia possibile come è avvenuto per l’approvvigionamento di beni alimentari e di prima necessità durante il primo lockdown; prevede azioni di contrasto alla povertà materiale ed educativa, con uno guardo sia alle domande dei “poveri” sia a quelle di tutta la comunità.

Il progetto desidera alimentare, in tempi così difficili, anche il dialogo tra istituzioni e la riflessione. Per questo motivo Caritas diocesana ha deciso di promuovere un incontro online con l’arcivescovo di Modena-Nonantola, Erio Castellucci, e l’assessora alle Politiche Sociali del Comune di Modena, Roberta Pinelli, guidato dalle domande del vicedirettore di Caritas Diocesana Modenese, Federico Valenzano, e dalla coordinatrice del Servizio Sociale Territoriale del Polo 2, Barbara Aldrovandi.

 

«La forza di questo progetto – ha spiegato il vescovo – nasce proprio dalla coesione della squadra e dal coraggio. “Fiducia nella città” non è rimasto uno slogan, si sta traducendo in incontri e azioni concrete, in cui le persone coinvolte non sono “assistite” ma protagoniste: si parte dalle loro esigenze, dall’ascolto, e si elabora cammin facendo un percorso. Questa non è solo un’operazione di fiducia, ma di rispetto della dignità delle persone. Il susseguirsi di emergenze vissute negli ultimi anni rende difficile la progettazione se non si lavora di squadra, collaborando, perché da soli è impossibile gestire tutto. In questa emergenza pandemica sono emersi disagi ancora più profondi: penso agli adolescenti ma anche alle madri sole, primi destinatari di questo progetto, e in generale a tutti coloro che hanno provato un “triplice” lutto, la perdita di un caro senza un accompagnamento e senza nemmeno il rito del commiato, ritrovandosi soli, vedovi o orfani. Per la Chiesa, nello specifico per la nostra Diocesi, il primo punto di contrasto dell’ingiustizia della povertà è la formazione, educazione alla sobrietà e giusta indignazione verso le iniquità; poi c’è l’intervento, quello che nelle nostre 222 parrocchie si traduce nelle attività di sostegno alle varie povertà attraverso le Caritas, con uno stile non di assistenzialismo ma di promozione. I luoghi si chiamano non centri di assistenza, ma centri di ascolto, proprio per fare emergere le ricchezze che i poveri portano».

 

L’assessora Roberta Pinelli ha sottolineato la portata innovativa del progetto che vede gli assistenti sociali portare la propria professionalità al di fuori dei Poli e ancor più a contatto con i bisogni del territorio e della comunità, coerentemente con la scelta del Servizio Sociale Territoriale di modificare approcci e processi di lavoro perseguendo un approccio comunitario. L’assessora ha soprattutto sottolineato l’importanza di «disseminare nella città punti di ascolto e confronto: oggi più che mai – ha osservato – è importante che le persone trovino sul territorio un punto di riferimento vicino a loro, che sia espressione del servizio sociale o della Caritas, perché quello che importa è ciò che ci unisce e alimenta il nostro fare: il rispetto delle persone e la progettualità che con loro intendiamo portare avanti. Mettiamo in pratica la fiducia: smettiamo di parlare di poveri, immigrati, mamme sole – ha affermato l’assessora – parliamo invece con loro, chiediamo loro di cosa hanno bisogno e coinvolgiamoli nel percorso che saremmo in grado di attivare come amministrazione, come Caritas e come comunità».

L’incontro è stato trasmesso sul canale YouTube “Caritas Modenese” e resterà disponibile online, così come i precedenti webinar organizzati da Caritas Diocesana Modenese nell’ambito del progetto “Fiducia nella città” sull’effettività dei diritti e sul cibo come specchio di disuguaglianze.

 

IL PROGETTO

La base del progetto “Fiducia nella città” – avviato da Caritas Diocesana Modenese attraverso una progettazione congiunta con il Servizio Sociale Territoriale del Polo 2 – si trova in via Crocetta 18: la sede del “Gavci” nei prossimi mesi diventerà il “Laboratorio Crocetta”, un presidio multifunzionale in cui si svolgeranno attività di accompagnamento scolastico, di orientamento sociale e di formazione. La struttura sta già ospitando alcune iniziative, tra cui il “Calendario dei diritti”, progettato e gestito in presenza, con cadenza settimanale, assieme al Servizio Sociale Territoriale del Polo 2 e con un consulente delle ACLI provinciali: un punto di orientamento cha ha il fine di facilitare l’accesso ai diritti, spesso ostacolati da procedure che tendono a rivelarsi faticose o incomprensibili per molti cittadini. Per quanto riguarda l’emergenza educativa, “Fiducia nella città” sta avviando una progettazione congiunta con istituti scolastici, gruppi e associazioni attive nel contrasto della dispersione scolastica e della marginalità adolescenziale nel quartiere. In questa cornice s’inseriscono il percorso di insegnamento di italiano per adulti secondo il metodo Penny Wirton e i laboratori creativi, artistici e di trasformazione di alimenti che saranno avviati in una logica di apprendimento reciproco e coinvolgimento della cittadinanza. Il progetto prevede anche un supporto alle Caritas parrocchiali, non come mera risposta al bisogno di cibo ma incentivando un consumo consapevole fondato sulla la tutela dei diritti della terra e dei lavoratori.

Per quanto riguarda il sostegno alimentare, in continuità con il progetto “Donne e uomini di speranza” attivato nella prima fase emergenziale della pandemia, “Fiducia nella città” si articola in maniera più ampia sul territorio comunale di Modena coinvolgendo 19 Caritas parrocchiali cittadine e 167 nuclei familiari, per un totale di 732 persone (165 uomini adulti, 212 donne adulte, 78 ragazzi dai 12 ai 18 anni, 199 ragazzi dai 3 ai 12 anni e 78 bambini tra gli 0 e i 3 anni). Un servizio che si somma alle distribuzioni alimentari ordinarie, gestite dalle singole Caritas parrocchiali, grazie alle quali vengono ogni settimana aiutati più di 4.000 cittadini modenesi in difficoltà. Alle parrocchie cittadine che hanno scelto di aderire al progetto è stato chiesto di individuare una decina di nuclei, tra quelli abitualmente accompagnati, a cui destinare questo sostegno alimentare più ricco e con cui sperimentare uno stile di accompagnamento più improntato sulla prossimità e sullo sviluppo di una progettualità, capace di incoraggiare nuovi sviluppi ed evoluzioni nei percorsi di vita delle persone incontrate. Il quartier generale è il nuovo magazzino di Caritas diocesana nei locali parrocchiali di Santa Rita, attivato grazie al contributo di privati, di Caritas italiana, dei fondi 8xmille della Conferenza episcopale italiana e del Comune di Modena. Il nuovo magazzino alimentare diocesano rappresenta un’azione pastorale intenzionata a costruire una rete di volontariato sempre più radicata nel territorio ed è anche un luogo aperto alla riflessione sulle modalità di rifornimento e sostegno alimentare delle Caritas parrocchiali.

Tutte le informazioni sul progetto si possono trovare visitando il sito fiducianellacitta.it e sul sito di Caritas Diocesana Modenese, www.caritas.mo.it.