“La Biblioteca connessa” nasce da un’iniziativa del “Centro Esordio – l’Isola che c’è” e della Biblioteca diocesana “San Tommaso d’Aquino”. Il Centro Esordio si occupa dal 2014, nel Dipartimento di salute Mentale della Asl Bat di Andria, del disagio psicologico e psichico di persone giovani. I protagonisti di questo progetto si chiamano G.D., M.M., P.M., S.C., hanno un’età compresa tra i 20 e i 31 anni e li accomunano la passione per la lettura, la cultura più in generale e la frequentazione del “Centro Esordio”.
Non sono né utenti e nemmeno pazienti del centro. Sono persone che in un momento della loro esistenza, caratterizzato da malessere e sofferenza, si sono rivolte agli specialisti del centro esordio per ricevere aiuto, per essere accolti senza essere giudicati, in un contesto diverso dal comune immaginario, un “ambulatorio” la cui sede fisica non fa capo alla Asl ma è stata offerta in comodato d’uso dalla Diocesi di Andria.
Una struttura non stigmatizzante in cui degli operatori (2 Psicologi-Psicoterapeuti ed un Medico Psichiatra e Psicoterapeuta), con rigore e passione professionale, cooperano al raggiungimento dei loro obiettivi di “cura”, con un approccio che mette al centro la persona e non la patologia, l’emozione e non solo il sintomo.
«Il Progetto è stato reso possibile -spiega la dott.ssa Silvana Campanile Bibliotecaria – Responsabile della Biblioteca diocesana “San Tommaso d’Aquino”- per il coinvolgimento della Biblioteca diocesana, presso la quale si è concluso il progetto precedente dal titolo “Il giovane Holden”, come il celebre romanzo di formazione di J. D. Salinger. Il gruppo si è integrato con la vita ordinaria della biblioteca, facendo prima una esperienza a contatto con i suoi libri e con gli utenti e poi diventando protagonista di una selezione di titoli di libri destinati ad uno scaffale della biblioteca stessa. È stato pensato come lo scaffale di libri che fanno bene alla mente, perché piacciono ai giovani, perché fanno pensare, perché distolgono dai brutti pensieri, perché sono belli da leggere, perché raccontano storie appassionanti… Il passo successivo doveva essere la lettura condivisa in biblioteca, magari anche all’aperto nel suggestivo chiostro dell’ex convento carmelitano che la ospita, ma la pandemia ha modificato questo progetto non semplicemente interrompendolo ma originandone uno nuovo: La Biblioteca connessa, appunto!».
Si è pensato di fare qualcosa per raggiungere i lettori a casa, con un invito alla lettura proprio di alcuni dei titoli scelti da questo gruppo di giovani ed ora disponibili al prestito. «Il passo finale -conclude la dott.ssa Campanile- è il web: l’invito giunge attraverso video postati su Instagram e sulla pagina Facebook della Biblioteca e della ASL Bt all’ora di cena! Un Indovina chi legge a cena, perché a proporre un libro non ci sono solo i giovani, ma di volta in volta un ospite a sorpresa che legge una pagina del libro scelto. Un grazie infine non ultimo a Ciò Ma Fè, che ha rinnovato l’entusiasmo e fatto da “traino” con le persone competenti e coinvolgenti che lo costituiscono; i giovani di Ciò Ma Fè hanno posto a disposizione del progetto le proprie competenze rispetto alle dinamiche social e veicolano la diffusione del progetto attraverso il proprio canale Instagram».