Uniti nella Speranza

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Mons. Delpini: la notte delle domande intelligenti

Mons. Delpini: la notte delle domande intelligenti

  1. Questa notte di Natale

Certo la notte di Natale è la notte dei buoni sentimenti, la notte dei ricordi d’infanzia e delle tradizioni del paese, la notte dei doni e delle sorprese.

Ma le letture scelte dalla liturgia incoraggiano a intendere la notte di questo Natale come la notte delle domande intelligenti.

È infatti possibile porre domande intelligenti.

Ci sono domande utili per sapere quanto costa, dove si compra, che cosa si può fare, dove si deve andare in caso di … Sono domande che cercano soluzioni concrete, utilizzabili e che squalificano le domande intelligenti come divagazioni astratte, argomenti per gente che ha tempo da perdere.

Ci sono domande curiose, che si interessano di risposte che non servono a niente, ma che hanno la possibilità di occupare il tempo con le chiacchiere ed evitare le domande intelligenti.

Ci sono domande aggressive, che non cercano risposte, ma vogliono ferire, insultare, contrastare e non ammettono le domande intelligenti perché non sopportano di rendere ragionevole l’aggressività.

È possibile però anche porre, porsi, domande intelligenti.

 

  1. La domanda sul mondo

Una domanda intelligente riguarda il mondo e la sua situazione. Questo mondo è un mondo di tenebra o un mondo di luce? Questa nostra vita è un bene o un male?

Le parole del prologo del Vangelo di Giovanni proclamate nella liturgia offrono la risposta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo … venne tra i suoi e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio … e noi abbiamo contemplato la sua gloria.

La risposta alla domanda intelligente sul mondo è che il mondo è il luogo della libertà, che le tenebre e la luce non sono due destini, due condizioni che si impongono, ma due possibilità offerte alla libertà. Se decidi di accogliere la luce vera, quella che illumina ogni uomo allora potrai vedere la luce e contemplare la gloria del Verbo incarnato. La gloria e la sua luce non sono spettacoli che si impongono, ma possibilità che si offrono, inviti rivolti come vocazioni.

È anche possibile respingere la luce e preferire le tenebre alla luce.

Ma coloro che accolgono la luce vedono la gloria di Dio, vedono in un modo che non è l’osservazione dall’esterno ma è partecipazione alla sua gloria e potenza: coloro che accolgono la luce diventano luce!

 

  1. La domanda sul tempo

Una domanda intelligente riguarda il tempo. Che senso ha il trascorrere del tempo? È una successione insensata, un durare indefinito, che consuma la vita e le cose, che spinge irresistibilmente verso la fine, la morte? Che senso ha il tempo?

Le parole di Paolo offrono una risposta alla domanda intelligente. Il tempo è il modo che Dio usa per condividere con gli uomini e le donne il suo desiderio di salvare tutti. Si può dire che c’è un disegno che dà un senso al tempo e quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio.

Il tempo giunge alla sua pienezza nel mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio. Nel trascorrere del tempo si compie quell’evento che segna un punto di arrivo di una storia di attesa e il punto di partenza di una storia di libertà e di compimento delle promesse. Prima e dopo Cristo si chiamano gli anni nel calendario dei cristiani, per dire che tutto il tempo orienta al suo centro e la durata rende possibile il cammino e il darsi dei giorni offre le occasioni per orientare la vita.

 

  1. La domanda su chi sono io

La domanda intelligente riguarda il senso della mia vita. Chi sono io? Che cosa valgo? Dove vado a finire?

Alla domanda intelligente risponde la notte di Natale e il commento di Paolo.  La risposta di Paolo, la rivelazione offerta dal mistero dell’Incarnazione è che io sono figlio Che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida. “Abbà! Padre!” (Dal 4,6).

E il Vangelo rivela il frutto della fede che accoglie la luce: A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio (Gv 1,12).

Sono figlio, quindi posso avere confidenza con Dio come Gesù, avere speranza nella potenza di Dio di salvarmi come ha liberato dalla morte Gesù suo Figlio, posso avere la grazia di vivere come Gesù.

Forse la notte di Natale è disturbata dalle domande intelligenti. Forse sarebbero più gradite parole per alimentare emozioni e ricordi commoventi. Ma forse questa notte di Natale, in questo anno inquietante e tribolato, è più adatta per domande intelligenti e un raccolto silenzio per raccogliere la rivelazione che si avvolge con la sua luce.