Nel Presepe della Diocesi di Sessa Aurunca entra la statuina dell’infermiera, il simbolo promosso da Coldiretti, Confartigianato, Fondazione Symbola e inserito nel Manifesto di Assisi 2020, per omaggiare il duro lavoro dei tantissimi operatori sanitari impegnati per la tutela della salute pubblica e cura dei più deboli in questo anno così particolarmente difficile. La consegna ufficiale è avvenuta ieri, mercoledì 30 dicembre, presso la Sede episcopale della Diocesi di Sessa Aurunca: il Vescovo S. Ecc.za Mons. Orazio Francesco Piazza ha accolto la delegazione di Coldiretti nella persona del direttore di Caserta, Giuseppe Miselli, e la delegazione di Confartigianato nella persona del Direttore regionale Luca Pietroluongo.
La statuina, opera artigianale che raffigura una donna con tuta, guanti e mascherina AntiCoronavirus, “Rappresenta il simbolo della lotta al Covid. Donata alla Diocesi per essere inserita nei presepi di tutt’Italia” ha affermato il dott. Giuseppe Miselli.
“Ringrazio per questa visita, segno di un’attenzione particolarissima ad una realtà così difficile che stiamo vivendo e, soprattutto, verso gli operatori che si stanno impegnando per la salute comune – ha affermato il Vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca e Amministratore Apostolico di Alife Caiazzo – Le vostre associazioni, che hanno a che fare con l’uomo, nella sua concretezza del lavoro e soprattutto del legame alla terra, all’ambiente, che per il nostro territorio è così importante, diventa, proprio nell’anno dove possiamo celebrare il V anno dalla ‘Laudato sì’, un simbolo di rinascita perché rappresenta l’impegno solidale oltre che professionale. In quell’infermiera c’è tutto il mondo del volontariato ma anche la professionalità di chi si impegna per la tutela della salute pubblica attraverso la vostra organizzazione, così capillare sul territorio e così attenta e sensibile ai temi del lavoro, dell’economia ma anche dell’ambiente e della qualità della vita, può essere il segno di questa rinascita a cui tutti aspiriamo attraverso l’impegno e la responsabilità di tutti noi”.