Uniti nella Speranza

Coraggio, non abbiate paura (Mt 14,27)

Pasqua: il messaggio di mons. Cetoloni

Pasqua: il messaggio di mons. Cetoloni

Siamo dentro una seconda Pasqua velata dalla pandemia.
Non aggiungo parole al coro generale: la realtà ci sta davanti da tempo e tutti ci siamo dentro col fiato sospeso… ma la festa di Pasqua è celebrazione di vita e noi abbiamo la grazia di aggrapparci ancora una volta a Gesù Risorto!
Il suo far Pasqua con noi è fondamento della fede: egli è passato tra noi, si è fatto carico dei nostri pesi ed è stato avvolto dal nostro peccato… Si è lasciato esporre sulla croce e la morte gli ha portato via l’ultimo respiro.
Ma la sua vita, intrisa di obbedienza e di amore, è stata un atto di affidamento e di dono per noi al Padre e Lui, che ce lo aveva mandato per il grande amore col quale ci ha amato, lo ha risuscitato da morte!

Così, anche sotto il velo che oscura il mondo, per suo dono noi siamo dentro questa realtà che nulla ci può togliere. Abbiamo però tanto bisogno di riscoprirla vitalmente!

Per essere vivi e significativi in quanto sta avvenendo non basta la fede di ieri.

Questo ultimo anno, infatti, ci ha messi a tu per tu con temi che ci chiedono di più di quello che potevamo pensare di rispondere in passato. E’ stato così anche per me: per la prima volta nella mia vita ho percepito davvero di trovarmi di fronte alla possibilità di morire; anch’io ho avuto e ho paura e tutto questo mi impone di confrontarmi con la fede che ho nella resurrezione di Cristo, nella vita eterna e sul senso della vita che tutti stiamo vivendo. Talvolta pensiamo che la morte e quel che ci sarà dopo siano questioni che riguardino altri, non noi, invece tornare a riflettere, non in modo angosciato, ma serio, anche su questi aspetti della nostra esistenza ci aiuta ad entrare dentro un mistero che ci sovrasta.

Cristo può dirci una parola sull’uomo perché si è fatto come noi; può dirci una parola sul dolore, perché se ne è caricato, l’ha sperimentato, l’ha assunto tutto; Cristo può dirci una parola di verità sulla morte perché l’ha attraversata e l’ha vinta! Questo è il senso della fede cristiana.

Pensando, allora, a tanti fratelli e sorelle feriti dal dolore o col cuore stretto dalla paura, siamo chiamati ad annunciare la fede in Gesù Cristo crocifisso e risorto con parole più vive di sempre.

Personalmente, questa Pasqua ha un risalto nella mia vita più forte che in passato. La pandemia, nel metterci di fronte al senso pieno del limite, del rischio della morte, delle fatiche anche emotive che questo anno ci ha consegnato mi ha e spero ci abbia tutti fatti accorgere che c’è una ferita che da soli non risaniamo, un bisogno di vita che da soli non ci spieghiamo. Qualcuno l’ha messo in noi questo desiderio; Qualcuno ha messo in noi il bisogno di vita. Per me, per i cristiani, questo Qualcuno ha il nome di Gesù, uomo come noi, figlio di Dio, morto e risorto. La fede cristiana è qui, è nella certezza che Dio non abbandona, ma anzi cammina con noi, attraversa le nostre fatiche, le nostre ferite però con la sua forza, con il suo amore e se guardiamo a Lui, innalzato sulla croce, se crediamo alla sua parola di vita, possediamo già questa vita eterna! Ce lo ha promesso!

Che questa Pasqua ci aiuti tutti, con la fede che abbiamo, a credere di più per dare al mondo risposte interiori nuove, ma radicate in queste verità eterne.

Desidero dire il mio grazie a tutti coloro che rivestono impegni istituzionali, a coloro che sono preposti alla sicurezza, ai medici, agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari, alle realtà del volontariato.

Un pensiero di incoraggiamento a chi, a causa della pandemia, sta pagando un prezzo durissimo nel suo lavoro e fa i conti con la difficoltà a tirare avanti. La Chiesa di Grosseto c’è, è accanto a voi!

Un pensiero, infine, ai bambini e ai ragazzi, che stanno anch’essi pagando un prezzo alto a questa emergenza sanitaria: avete grinta, avete risorse interiori bellissime, forza!

Tutti ed ognuno sentitevi raggiunti dall’annuncio che Cristo è risorto, è veramente risorto. Oggi!